Durante
la stagione invernale l’obiettivo, nel nuoto, è quello di crearsi una buona
base aerobica, che risulta comunque
molto importante anche per la corsa e
la bicicletta, per chi pratica triathlon.
Vediamo come strutturare il periodo (macrociclo) invernale.
Consideriamo un microciclo settimanale di 3 sedute.
I lavori metabolici che andremo a inserire
saranno, alternativamente:
Settimana 1: RESISTENZA AEROBICA – SOGLIA –
RESISTENZA AEROBICA
Settimana 2: SOGLIA – RESISTENZA AEROBICA –
MASSIMO CONSUMO DI OSSIGENO
Questo sequenza può essere riproposta per tutta la stagione
invernale. Dopo due settimane di carico, quindi con molta quantità e qualità,
si inserisce una settimana di scarico, con una riduzione al 70% della quantità,
mentre rimane invariata la percentuale di lavori di qualità sul totale, sempre
con il medesimo livello di intensità e di stimolo.
E’ importante anche dare risalto a lavori
di tecnica e forza, magari con qualche
accenno di velocità, per tenere viva la reattività muscolare.
Attrezzature necessarie sono: pull-buoy,
palette, pinnette, tavoletta ed
eventualmente un semplice elastico ricavato da una camera d’aria. Utile può
anche essere uno snorkel.
Naturalmente chi avesse la fortuna di poter
frequentare un corso con un Istruttore
potrebbe godere di specifici consigli da bordo vasca, che certamente
risulterebbero più indicativi di semplici consigli “teorici”. Va tenuto
presente che il nuoto è per il 70% tecnica e per il 30% prestazione
fisico-atletica e quindi un grande miglioramento lo si ottiene soprattutto
dalla cura dei particolari della nuotata.
E’ possibile scegliere un mesociclo di tre
settimane di carico e una di scarico, magari per restare in linea, quanto a
scarico, al mesociclo relativo a corsa e bicicletta, oppure un mesociclo di due
settimane di carico ed una di scarico.
Nel primo caso, la settimana centrale delle tre sarà quella
contenente il “massimo consumo di ossigeno” e quindi la settimana 3 ricalcherà
la settimana 1.
E’ importante non cambiare l’ordine delle
sedute poiché ciascuno di questi stimoli richiede un tempo di recupero
specifico e, per esempio, inserire un “massimo consumo di ossigeno” ed il
giorno dopo una seduta di “soglia anaerobica” sarebbe deleterio non essendo
ancora stato completato fisicamente il
recupero (e quindi la supercompensazione) del pesante lavoro precedente.
La durata delle sedute dovrebbe sempre
essere almeno di 50 minuti divisi in “riscaldamento / gambe o esercizi tecnica
(o entrambi) / attivazione / lavoro principale / rifinitura o trasformazione /
rilassamento finale”.
Considerato che ognuno di noi ha velocità
differenti, nel medesimo tempo totale di seduta non è proponibile effettuare la
stessa distanza, ma questo non rappresenta un problema perché lo stimolo
allenante, sia esso soglia, aerobico, velocità o consumo di ossigeno, si attiva
secondo la durata dello stesso; quindi,
per esempio, uno stimolo AEROBICO, che deve durare almeno 40 minuti, sarà
fruttifero anche se in questo tempo verranno percorsi un numero maggiore o
minore di metri. L’importante sarà che siano stati percorsi ad una certa
frequenza cardiaca, quindi con un certo impegno.
FEEL*FREE
Swim + Endurance
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